Mercoledì, 16 Maggio 2007
Incipit per A.

Non cammino. Non ho mai camminato. Posso sostenermi con dei bastoni e muovere qualche passo. Ma mi costa una fatica che non sempre ho voglia di fare. Poi mi sono visto, allo specchio, quando il mio corpo prova a muoversi nello spazio. Non mi sono piaciuto e allora preferisco sedere sulla mia nuova sedia superleggera. Sono bello, ho occhi che incantano incorniciati da un modello superleggero anch’esso, blu elettrico. Mi restano delle efelidi di bambino sul volto, ma bambino non sono più. Ho vent’anni , ma questo in fondo non ha importanza. Importa che non ingrasso, mangio di tutto da sempre e il mio corpo brucia tutto. Me lo dice da sempre mia madre. Ma tu come fai. Mangiare per me è più che mangiare. Voi correte, saltate, gioite dell’allungarsi dei muscoli, del movimento degli arti, dell’aria che vi sferza il viso nel correre? Io no, io mangio. Io mi mangio il mondo, provo a ricavarne piacere e a trattenerlo più che posso. Sono stato malato da piccolo, ero piccolo davvero. Mia madre mi imboccava, mi baciava ad ogni boccone e io non ho più smesso. Neanche quando i baci sono finiti. Voi arrivate in cima ad una montagna, io arrivo in fondo ad un pranzo e una cena. E mi gusto tutto. In fondo amo tutto ciò che si può divorare. Il cibo e i libri. Ho sempre mangiato di tutto, sin da quando, bambino piccolo, mangiavo salmone affumicato e piselli. Assaporo le consistenze dei cibi ad occhi chiusi, come se fossero passi diversi del passeggiare. Il gelato che si scioglie in bocca, il feta greco che si sgretola come rena, l’acino d’uva che esplode col suo piccolo imploso fragore il succo dentro la bocca. Non c’è niente che non mi piaccia, o almeno finora non ho trovato nulla che non riuscisse a passare attraverso il mezzo conoscitivo che è la mia bocca. Potessi , viaggerei, ma non potendo, gioisco del mondo che arriva a casa mia attraverso i negozi vicino casa dove trovo spezie e frutti esotici. In realtà è Maria che trova per me, io sto qui, in questo posto al terzo piano dove ho radunato le cose che amo.